Granarolo BasketBasket Village

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Riflessioni di un genitore sul lavoro del Granarolo Basket Village...

10 settembre 2014

 ...e sul comportamento dei genitori.

Buongiorno, volevo sottolineare come l’Adriatica Cup di Pesaro giocata dai nostri bambini/ragazzi sia stata per i piccoli giocatori un’esperienza meravigliosa. Per questo volevo ringraziare gli istruttori e i dirigenti che hanno reso possibile tutto questo.

Volevo però esprimere il mio parere sul comportamento di alcuni genitori veramente deplorevole e vergognoso! Non sto a descrivere cos’è successo o chi sia stato perché comunque anche prima di Pesaro (mi rivolgo quindi anche ai genitori di quei bimbi che a Pesaro non c’erano) erano già accadute tante situazioni spiacevoli durante le partite e tante polemiche assurde.

Forse a Pesaro abbiamo raggiunto l’apice (almeno spero). Non ha alcun senso che gli istruttori del Granarolo Basket Village cerchino di insegnare ai nostri bambini la correttezza, la lealtà sportiva, il rispetto delle regole, il rispetto degli avversari e dei propri compagni, se poi i genitori insultano gli arbitri o addirittura criticano o inveiscono contro i nostri bambini stessi o quelli della squadra avversaria. È da tempo che mi vergogno in tribuna del comportamento di alcuni genitori, e a Pesaro i livelli di inciviltà sono stati veramente spaventosi. E per favore, smettiamola con le polemiche sul lavoro degli istruttori o la composizione delle squadre e guardiamo ai bimbi che giocano e si divertono indipendentemente dal risultato: impariamo da loro cos’è lo spirito sportivo!

Agli istruttori consiglierei - se mi è permesso - di mettere per iscritto come si devono comportare i genitori in tribuna (perché dobbiamo essere trattati come dei bambini immaturi, incivili, maleducati e capricciosi). A mio parere i genitori che non rispettano le regole della società dovrebbero essere invitati a non andare a vedere le partite, fino ad arrivare eventualmente, se ciò non bastasse, a non convocare più il bambino. Mi spiace che ciò penalizzi il bimbo, ma il comportamento incivile degli adulti è diseducativo sia per il proprio figlio, sia per tutti gli altri bambini che giocano o sono in tribuna. Spero che sotto la minaccia di non convocare il bambino, il genitore rispetti le regole così da poter fare giocare il bimbo che, ovviamente, non ha colpe, se non quella di ritrovarsi con un genitore incivile e maleducato.

Bisogna smettere di rovinare lo splendido lavoro di educazione allo sport e ai suoi principi che gli istruttori (tutti!) del Basket Village Granarolo stanno facendo sui nostri bambini. Stendiamo un velo pietoso anche sui “commenti tecnici” che vengono dati dai genitori durante le partite tipo “lancia su la palla!” ogni volta che c’è una rimessa da fondo campo, stile “palla lunga e pedalare”... per favore, evitiamo.

Lasciamo che i bimbi giochino, si divertano, cerchino di seguire le indicazioni degli allenatori, senza sentire mille urla che li confondono solamente, lasciamo che gli istruttori facciano il loro lavoro e che gli arbitri facciano del loro meglio in santa pace. Non sono abituato a fare polemiche, ma dovermi vergognare di far parte di un gruppo mi fa veramente male. Considerato che ho sempre elogiato il lavoro della società in cui giocano i miei bimbi, con questo comportamento i genitori rendono vano il tentativo dei nostri istruttori di educare allo sport i nostri figli.

Non credo di esagerare se dico che corruzione sportiva, violenza dei tifosi, voler vincere a tutti i costi (quindi doping, simulazioni e falli antisportivi) partono da questi esempi e insegnamenti incivili che stiamo dando ai nostri figli noi genitori. Spero di arrivare a poter essere orgoglioso del nostro tifo corretto e sportivo come sono orgoglioso degli istruttori e dei dirigenti che si prendono cura dei miei figli con impegno, affetto e dedizione. Ovviamente ho piacere che tutti noi genitori ci facciamo un esamino di coscienza, anche quelli che non erano a Pesaro perché hanno i bimbi troppo piccoli o perché non sono riusciti a venire, anche perché episodi per cui vergognarsi accadono in quasi tutte le partite anche a Bologna.

Mi sembra comunque che gli episodi e le parole fuori luogo vengano da tutte le parti, come anche in tutte le parti ci sono genitori che incitano i bimbi in modo corretto e appropriato. Le partite di mini-basket devono essere una festa e un momento di gioia per i bimbi che giocano e anche per i genitori, nonni o fratelli che fanno il tifo. Vedere applaudire un bel canestro degli avversari è un evento sempre più raro e non credo rappresenti un tradimento alla bandiera! Inoltre chi è così sicuro di avere un figlio fenomeno, che non può giocare con bambini semplicemente un po’ più indietro, a mio parere può cercare una squadra dove fanno giocare solo i più bravi, sono certo che ne esistono, purtroppo!

E ricordiamoci anche che i bambini hanno uno sviluppo delle capacità motorie e della coordinazione molto diverso tra loro e quindi il nostro bambino potrebbe prima o poi trovarsi dalla parte dei più deboli. A quel punto come ci comporteremo? Forse continueremo a vedere nostro figlio come un talento che non è esploso, ovviamente, per colpa del lavoro degli istruttori. O forse riusciremo a pensare che nostro figlio non è un vero fenomeno?

Grazie a tutti per l’attenzione
Un genitore


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